V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
MdM83 |
Inserito il - 27 ott 2009 : 07:33:54
Aiuto! Da che parte cominciare? Questo He Lives by Night è una delle cose più deliranti che mi sia mai capitato di vedere, sia per l'assurdità generale dei toni (un thriller-horror che si alterna a picchi di commedia demenziale) che per la disomogeneità estetica (si passa da certe scene girate con classe sopraffina ad altre orribilmente sciatte e tirate via). La storia? Un misterioso serial killer si veste da donna, con tanto di parruccone ed abito lungo (vedi Dressed to Kill di De Palma) e si diletta ad uccidere a colpi di taglierino le donne che indossano delle calze bianche. L'influenza più evidente viene dritta dal filone dei gialli nostrani, per la precisione dai film del Dario Argento pre-rincoglionimento: certe sequenze sembrano infatti dei plagi (omaggi?) stilistici clamorosi ad alcuni dei film più famosi del nostro, da Profondo Rosso a Tenebre passando per Suspiria. Una serie di rimandi che si nota fin dallo splendido e surreale incipit, nel quale una delle vittime si "perde" in un vicolo buio circondata da un labirinto di drappi rossi e gialli. In realtà le similitudini più ovvie si riscontrano con La Casa con la Scala nel Buio di L. Bava, dal quale mutua addirittura certe inquadrature (la palla che rimbalza, la mano con il taglierino); mi è sembrato quasi sospetto se non proprio assurdo, infatti, notare che l'uscita del film in questione risale all'anno successivo.
Plagio o meno, comunque, He Lives by Night rimane un film unico e stupisce per la naturalezza con la quale si passa da certe scene tragiche e sanguinolente ad altre nelle quali a farla da padrona è la comicità più becera e grossolana. Kent Cheng e Sylvia Chang dominano su tutto con la loro presenza, ma c'è spazio anche per un giovane Simon Yam agli esordi e per un cameo di Eric Tsang nelle vesti del teppista-punk.
Un film probabilmente indigesto ai più, ma totalmente folle ed anarchico. Da vedere più che altro per rendersi conto di ciò che l'ex-colonia riusciva a sfornare, miscelando cinemi, colori e culture in assoluta libertà. |
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