[Ravenna] GAGAKU: musica e danza della corte imperiale del Giappone
Teatro Alighieri
Venerdì 7 novembre 2008, ore 21.00 (ingresso libero)
GAGAKU: musica e danza della corte imperiale del Giappone

Il Teatro Alighieri di Ravenna ospiterà venerdì 7 novembre (ore 21) uno spettacolo di gagaku, musica e danza della corte imperiale del Giappone. Si tratta di un appuntamento unico e forse irripetibile per l'Italia presentato in esclusiva a Ravenna, Firenze e Roma, nell'ambito della 6° edizione dell'Ottobre Giapponese.

L'eccezionale tournée è stata organizzata dalla Japan Foundation in collaborazione con il Ravenna Festival, l'IsIAO (Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente) Emilia-Romagna, l'A.S.C.I.G (Associazione per scambi culturali fra Italia e Giappone) e, grazie al prezioso sostegno di ALYA Tecnologie Integrate, è offerta al pubblico ad ingresso libero.

Il gagaku è una sorta di "fossile vivente", una tradizione che si mantiene inalterata, nelle forme come nel repertorio, almeno dal X secolo. È la più antica delle forme di rappresentazione che ci siano giunte dalla tradizione giapponese, ed è stata, in buona parte, alla base delle più recenti (e più note, in Occidente) forme musicali e teatrali del Giappone. Introdotto in Giappone nella fase di acquisizione del modello istituzionale, religioso e culturale del continente, il gagaku presenta forti e evidenti elementi di contatto con la tradizione cinese da cui ha avuto origine.

L'importanza del gagaku è duplice: ha un valore storico, in quanto è una delle prime forme di cultura musicale, e un valore artistico poiché gli strumenti o lo stile particolare lo distinguono nettamente dalla musica occidentale. Più che una rappresentazione teatrale in senso stretto il gagaku si caratterizza per essere una forma ritualizzata di intrattenimento destinato principalmente alla corte imperiale ed ai santuari più importanti. Rivestitosi di un'aura quasi sacrale, il gagaku si è così preservato intatto fino ai giorni nostri, tanto che nello stesso Giappone moderno e democratizzato è possibile assistere a rappresentazioni di questa espressione artistica solo in particolari, limitate occasioni, generalmente in spazi dedicati all'interno di santuari shintoisti. Uno di questi santuari, situato a Kyoto, è lo Ichihime, dove nel 1980 Hida Tomihisa, attuale superiore del santuario, fondò lo Ichihime Gagakukai, compagnia avente lo scopo di conservare e diffondere l'eredità del gagaku e da cui proviene il gruppo di venticinque artisti che daranno vita alla rappresentazione che andrà in scena al Teatro Alighieri di Ravenna. Quattro i brani che compongono il programma (Etenraku, Nasori, Goshôraku e Bairo), ognuno dei quali sarà preceduto da una breve presentazione da parte del fondatore della compagnia.

Etenraku
E' il pezzo di gagaku più famoso. La sua aria è così conosciuta che è inserita nelle canzoni popolari come Imayô, Kuruda bushi, e nell'inno cristiano giapponese.

Nasori (Rakuson)
Detta anche Soryû no mai, ovvero danza del doppio drago. Rappresenta un drago femmina e uno maschio che danzano allegramente. Nei tempi antichi, in caso di una battaglia, la danza sul lato destro era intesa a celebrare il vincitore. I danzatori indossano una tunica a frange con pantaloni, il ryôtô shôzoku, una maschera di drago e impugnano una mazza dorata. La danza ha uno stile molto particolare e elaborato, quasi una corsa avanti e indietro e tutto intorno al palcoscenico. Se eseguita da due danzatori è detta Nasori, da uno solo Rakuson.

Goshôraku
Si dice che ad ognuna delle cinque note della scala corrispondano i cinque valori che si devono seguire: jin (considerazione), gi (moralità) rei (correttezza), chi (conoscenza), shin (fede). Questo pezzo consiste di tre movimenti, il primo, introduttivo (jo), gentile e tranquillo; il secondo, assimilabile a una fuga (ha) e il terzo, di chiusura, veloce (kyû). Si tratta di uno dei pochi brani in cui i tre movimenti sono stati conservati completi e invariati nel tempo.

Bairo
Detta anche Bairo hajinraku (musica per la vittoria), secondo la tradizione sarebbe stata eseguita per il principe Shôtoku sul campo di battaglia, durante la campagna contro Mononobe no Moriya. Durante l'esecuzione, il suono chiamato shamô no koe, era considerato il segnale del trionfo delle armate del principe. Per questo si narra che, nell'antichità, i guerrieri lo facessero eseguire come auspicio di vittoria, prima di uno scontro. Pare che anche il famoso condottiero Minamoto no Yoshiie (1039-1106) facesse suonare questo pezzo, quando andava in battaglia.

Info: 0544 249244 www.ascig.it
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L'A.S.C.I.G. e' a Ravenna in via Oriani 44
Sito web: www.ascig.it," target="_blank">http://www.ascig.it, email: info@ascig.it