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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
MdM83 |
Inserito il - 04 gen 2010 : 23:29:22
Ben cinque anni prima di quella splendida e pasticciatissima perla a metà tra la fantascienza e la ghost-story chiamata Scared Stiff (del quale avevo già parlato qua), Lau Kar-Wing aveva già calcato i territori dell'horror con questa folle, delirante commedia a sfondo spiritico. Che probabilmente - va precisato - è pure un film orribile, ma nel delirio complessivo si tratta di un fatto che passa in secondo piano. La prima sorpresa (almeno per me che ne ero totalmente all'oscuro) sta già nei titoli di testa, che ci annuncia un Tom Savini agli effetti speciali:
E la sua presenza si vede soprattutto in quei (pochi, purtroppo) momenti in cui le smorfie dei fantasmi sono realizzate con le care vecchie protesi in lattice, molto poco hongkonghesi ma decisamente d'impatto: il finale è un tripudio di mascheroni che si deformano in tempo reale, con tanto di mega-trasformazione di un personaggio in bestione peloso che fa tanto An American Werewolf in London. Poi ci sarebbe pure una storia, ma è così assurda che quasi non ci si crede: nei primi dieci minuti la protagonista Olivia Cheng si sposa tre volte di fila, e ogni volta le muore il marito; il primo finisce sotto un rullo compressore, il secondo soffocato da un passero, il terzo crepa d'infarto non appena vede gli spettri dei due mariti precedenti. Poi si innamora di Alan Tam, che per poterla sposare senza schiattare come gli altri deve andare nell'Isola dei Fantasmi e ingoiare una perla magica, mentre Eric Tsang si prodiga in assurde peripezie slapstick con una sedia che si muove da sola in puro stile Poltergeist. C'è una sequenza con i fantasmi che spaventano degli inquilini e che precede Beetlejuice di un bel pezzo. C'è il party dei fantasmi che si svegliano dalle loro tombe come in Encounter of the spooky kind per partecipare ad un concorso e vincere una bara con l'aria condizionata, il tutto ambientato in un palazzo di carta dove si arriva con auto di carta (le famose paper offerings della tradizione cinese), e a un certo punto parte una versione disco della General Song sul cui ritmo le decine di zombie ballano saltellando con le mani protese in avanti. Insomma, l'ho finito di vedere poco fa ma sono ancora in overdose sensoriale: ripeto, probabilmente il film è pure brutto, ma è un particolare che va a perdersi lì nel mezzo, insieme a tutto quello che ho citato e ad altro ancora. Da provare.
P.S.: Anche l'HKMDB comincia a risultare inaffidabile per quel che riguarda i dati e le schede tecniche. Difatti viene accreditato come produttore Raymond Wong (che in realtà co-produce) quando invece negli stessi titoli di testa del film si legge a chiare lettere che il film è prodotto da Carl Maka e Dean Shek. Evvabbè.
Di seguito, una clip di quaranta secondi con un paio di effetti Saviniani.
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2 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
Chaoszilla |
Inserito il - 28 feb 2012 : 15:17:40 Rece on line: http://www.asianfeast.org/recensioni/till-death-do-we-scare/ |
Chaoszilla |
Inserito il - 27 gen 2012 : 04:36:30 Visto. Una della mille horror comedy del periodo con l'aggravante di essere prodotta dalla Cinema City. Sarà ricordata per gli Fx di Savini, degli effetti ottici in anticipo sui tempi locali e quelle due o tre scene incredibili tra cui un duello tra Erik Tsang e una sedia, la danza dei fantasmi, l'universo di carta bello e fatto 20 anni prima dei Pang senza 3D e poco altro. Il film non c'è ma è folle, libero, imprevedibile, sconclusionato, e di intrattenimento. |
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