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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Chaoszilla Inserito il - 04 dic 2014 : 02:28:26
Nuova slot. A noi/voi.


L'assassino.
L'esordio di Elio Petri. Non ne sbaglia uno, film enorme anche questo.
20   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Chaoszilla Inserito il - 14 feb 2015 : 15:07:19
Oh iniziato Menhole, coreano, thriller con tipo che rapisce bimbi e li porta nelle fogne. Dopo un paio di strafalcioni di sceneggiatura e il film che bazzicava sempre gli stessi posti l'ho mollato e sono passato a...


Big Bad Wolf, israeliano, il film più bello dell'anno ha detto Tarantino. Ma Tarantino è rincoglionito quindi è un pulp alla tarantino con alla fine uno che rapisce bambini. Ancora? Dopo 10 minuti già si capisce tutto l'andazzo, cose buone ce ne sono ma agli israeliani gli riesce meglio sterminare i palestinesi che fare film.

Quindi passo Al Portiere di Notte. Ne vedo un'oretta e poi finisco a giocare a GTAV on line.
Sussurro Inserito il - 08 feb 2015 : 18:40:20
Chaoszilla ha scritto:

Pasolini (2014), di Abel Ferrara.

Vabbè, nel narrare i cazzi nostri Ferrara batte Spike Lee 10 a 1. E non ci voleva tanto. Ma si può ridurre Pasolini ad un cosetto da 70 minuti di cui metà passati a ciucciare cazzi a ragazzini? CHe per carità, Pasolini era pure questo, ma dopo mezz'ora il film parte per la tangente con quella roba metafilmica e c'ha il finale con la versione più ufficiale e più imbecille e più inoffensiva e più falsa.
Trattano Pasolini come Wilde veniva trattato in quell'altro aborto di film che era Wilde.
Non un accenno all'Italia del tempo, al Pasolini più politico, al furto di bobine di Salò, nulla. Bhà.


Tremendo.
Chaoszilla Inserito il - 07 feb 2015 : 14:47:37
When Animals Dream (2014), di Jonas Alexander Arnby

Qualcuno dice Ginger Snaps, qualcuno Lasciami Entrare, sarebbe anche meglio di entrambi se solo non fosse scritto con il culo. Location bellissime, a tratti messa in scena molto ispirata, un buon senso del perturbante senza mostrare nulla o quasi. Era in una sezione parallela di Cannes.
Chaoszilla Inserito il - 07 feb 2015 : 00:11:42
Pasolini (2014), di Abel Ferrara.

Vabbè, nel narrare i cazzi nostri Ferrara batte Spike Lee 10 a 1. E non ci voleva tanto. Ma si può ridurre Pasolini ad un cosetto da 70 minuti di cui metà passati a ciucciare cazzi a ragazzini? CHe per carità, Pasolini era pure questo, ma dopo mezz'ora il film parte per la tangente con quella roba metafilmica e c'ha il finale con la versione più ufficiale e più imbecille e più inoffensiva e più falsa.
Trattano Pasolini come Wilde veniva trattato in quell'altro aborto di film che era Wilde.
Non un accenno all'Italia del tempo, al Pasolini più politico, al furto di bobine di Salò, nulla. Bhà.
Chaoszilla Inserito il - 04 feb 2015 : 16:27:58
Il Caso Moro.

Vedrai che dei film sul tema è quasi il più bello...

Piranha 3D.

Sembra un film di Eli Roth (che infatti ci recita). Invece è di Aja. E non si nota.
Chaoszilla Inserito il - 27 gen 2015 : 02:57:10
Horns (2014), di Alexandre Aja
Erripotte coi corni. L'ultimo film di Alexandre Aja sembra un (lunghissimo) film di Kevin Smith. Piacevole pure per un po'.
Sussurro Inserito il - 24 gen 2015 : 00:32:42
Chaoszilla ha scritto:
Certo, se vuole glielo rimonto e glielo faccio durare un'ora e 20.



Hai riassunto tutto ciò che intendevo :D
Chaoszilla Inserito il - 23 gen 2015 : 14:17:10
Sussurro ha scritto:

Django Unchained, di Quentin Tarantino (2014)

Non c'è niente da fare: Tarantino è furbo, scaltro come un maledettissimo furetto che sa sempre come pararsi il culo, come un fidanzato impotente che regala cioccolatini e vestitini alla sua donna. Persino quando costruisce un personaggio inutile e piatto come il suo Django (personaggio che non avrebbe retto dieci minuti di storia se non fosse stato affiancato per quasi tutto il film dal talentuoso Christoph Waltz, vero protagonista della pellicola) riesce, sembrerebbe quasi per magia, a farti uscire dalla sala soddisfatto. Ma non è di magia che si tratta, bensì di conoscenza, mera tecnica della scrittura drammatica che, però, lui usa a differenza di altri. Un esempio per tutti è il caso di Broohmilda, che già di per sé questo nome associato a una schiava nera fa storcere il naso ma, ciò, non ha alcuna importanza dato che il nome non è a caso ma ha una chiara e precisa funzione all'interno della pellicola, perché un tedesco NON può non aiutare un eroe a salvare la sua Broohmilda come succede nella favola. Ma che vuol dire, esattamente? Che senso ha? è una cosa buttata là per giustificare l'intera presenza di Waltz nel film(senza cui il suddetto non era possibile), si capisce chiaramente che è artificiosa la cosa. Eppure lui la fa, e gli altri no. E il suo film funziona, e quelli degli altri no.
Eppure penso sia il peggiore dei suoi film, e contiene idee e sequenze per il quale lo prenderei a martellate sui denti come le canzoni hip hop rappate, probabilmente, da qualche omone di colore con il dollarone appeso al collo durante le sparatorie, o per i pezzi morriconesiani buttati a #8234;##8206;cazzodecane#8236; nei momenti top. Eppure lui ci riesce, a non far prendere troppo sul serio i suoi film, e io mi ritrovo a doverlo ringraziare per non essere come gli altri. Devo ringraziarlo per conoscere il cinema incondizionatamente dall'uso che ne fa. Perché conoscere la storia del cinema è l'unica sua fortuna, perché Tarantino non è un Fellini, non è un Kim Ki-Duk e neanche un Ed Wood. Non riuscirebbe a tirare fuori un ragno dal buco se non fosse che lui il cinema lo ama, lo conosce, VUOLE conoscerlo, riscoprirlo, omaggiarlo guadagnandoci, è vero, ma mai svendendolo o tradendolo. Vuole divertirsi, e a volte sì, esce il genio (anche se questo Django "Scatenato" non è il caso). L'unica sua vera dote, se si toglie la tecnica e le idee brillanti ispirate da altre cose, sono i perfetti e mai deludenti dialoghi da Americano con le emorroidi che (stranamente) pensa tanto riuscendo a esprimere con chiarezza violenta il suo punto di vista da ritardato lobotomizzato.


Certo, se vuole glielo rimonto e glielo faccio durare un'ora e 20.

Leviathan (2014) di Andrey Zvyagintsev

Premio sceneggiatura a Cannes. Senza particolari impennate ma è una di quelle belle cose in catastrofiche location sovietiche con attori brut(t)i allo stato di grazia. Disperatissimo.
Sussurro Inserito il - 23 gen 2015 : 02:30:46
Django Unchained, di Quentin Tarantino (2014)

Non c'è niente da fare: Tarantino è furbo, scaltro come un maledettissimo furetto che sa sempre come pararsi il culo, come un fidanzato impotente che regala cioccolatini e vestitini alla sua donna. Persino quando costruisce un personaggio inutile e piatto come il suo Django (personaggio che non avrebbe retto dieci minuti di storia se non fosse stato affiancato per quasi tutto il film dal talentuoso Christoph Waltz, vero protagonista della pellicola) riesce, sembrerebbe quasi per magia, a farti uscire dalla sala soddisfatto. Ma non è di magia che si tratta, bensì di conoscenza, mera tecnica della scrittura drammatica che, però, lui usa a differenza di altri. Un esempio per tutti è il caso di Broohmilda, che già di per sé questo nome associato a una schiava nera fa storcere il naso ma, ciò, non ha alcuna importanza dato che il nome non è a caso ma ha una chiara e precisa funzione all'interno della pellicola, perché un tedesco NON può non aiutare un eroe a salvare la sua Broohmilda come succede nella favola. Ma che vuol dire, esattamente? Che senso ha? è una cosa buttata là per giustificare l'intera presenza di Waltz nel film(senza cui il suddetto non era possibile), si capisce chiaramente che è artificiosa la cosa. Eppure lui la fa, e gli altri no. E il suo film funziona, e quelli degli altri no.
Eppure penso sia il peggiore dei suoi film, e contiene idee e sequenze per il quale lo prenderei a martellate sui denti come le canzoni hip hop rappate, probabilmente, da qualche omone di colore con il dollarone appeso al collo durante le sparatorie, o per i pezzi morriconesiani buttati a #8234;##8206;cazzodecane#8236; nei momenti top. Eppure lui ci riesce, a non far prendere troppo sul serio i suoi film, e io mi ritrovo a doverlo ringraziare per non essere come gli altri. Devo ringraziarlo per conoscere il cinema incondizionatamente dall'uso che ne fa. Perché conoscere la storia del cinema è l'unica sua fortuna, perché Tarantino non è un Fellini, non è un Kim Ki-Duk e neanche un Ed Wood. Non riuscirebbe a tirare fuori un ragno dal buco se non fosse che lui il cinema lo ama, lo conosce, VUOLE conoscerlo, riscoprirlo, omaggiarlo guadagnandoci, è vero, ma mai svendendolo o tradendolo. Vuole divertirsi, e a volte sì, esce il genio (anche se questo Django "Scatenato" non è il caso). L'unica sua vera dote, se si toglie la tecnica e le idee brillanti ispirate da altre cose, sono i perfetti e mai deludenti dialoghi da Americano con le emorroidi che (stranamente) pensa tanto riuscendo a esprimere con chiarezza violenta il suo punto di vista da ritardato lobotomizzato.
Chaoszilla Inserito il - 09 gen 2015 : 15:39:22
A Somewhat Gentle Man (2011) Hans Petter Moland

Ho preferito il suo ultimo film. Qeusto è più bello a sentirselo raccontare che a vederlo. Comunque gradevole.
Chaoszilla Inserito il - 31 dic 2014 : 02:06:34
The Wolf of Wall Street

Scorsese riesce a rendere piacevole anche un robo di 3 ore che racconta una storia priva di ogni interesse. E con Di Caprio. Bravo.


Her
cazzo.
Chaoszilla Inserito il - 30 dic 2014 : 01:47:20
[REC]4

Ho amato [REC]. Ho gradito anche il secondo. Al terzo ho pensato non si potesse fare nulla di peggio di quella monnezza lì. Bhè, invece ci sono riusciti. Imbarazzante, i personaggi fanno solo cose a caso e prive di ogni logica e senso, è pure diretto e montato ammerda, non ci si crede l'abbia diretto Balagueró. Cosa non si fa per i soldi.
Chaoszilla Inserito il - 29 dic 2014 : 14:31:33
Sils Maria.

Gradevole.
Chaoszilla Inserito il - 29 dic 2014 : 14:31:10
Riki Fudoh ha scritto:

Chaoszilla ha scritto:

The Interview.
1) La produzione e distribuzione di sto cinepanettone non ha nulla a che fare con la parola "libertà". Attaccarsi al concetto di libertà per giustificarlo è come stuprare una donna e poi dire "scusi signor giudice, ero ubriaco, non ricordo nulla".
2) Il film come oggetto filmico. E' una tiepida commedia mediocre con battute sulla linea di una puntata di Striscia la Notizia e -le più irriverenti- di Avanti un'Altro. Qualcuno dotato di un po' di pazienza un giorno dovrà spiegare l'enorme genio di Seth Rogen, nemmeno fosse il nuovo Monicelli, quando pare più che altro la solita robazza su cui scrivono saggi e dossier i monomaniaci di ogni monnezza fatta in America.
3) Morale. Non sorprende. E' perfettamente in linea con tutto il cinema di propaganda USA degli ultimi decenni e degli ultimi anni. Un robo razzista, revisionista, arrogante, irrispettoso, militarista, violento, colonialista, supponente, offensivo, perfetto riflesso del governo del paese in cui è prodotto e della propria politica estera.
4) Cultura. E' un film privo di civiltà, cultura e culture. Non a caso è prodotto dagli USA e dubito altri paesi non statunitensi o sudeuropei avrebbero mai avuto la tendenza a fare. Questione di civiltà, appunto.
5) A quanto pare ha fatto cagare anche pubblico e critica americana al punto da pensare che tutta la cosa degli hacker non sia altro che un atto di marketing per dare visibilità ad un film che altrimenti avrebbero visto due americani e i magnammerda europei. A sto punto la popolazione statunitense sembra più intelligente della gente che li governa.
6) La costruzione narrativa e contenutistica è -in maniera preoccupante- simile ai video fatti dalla CIA e usati per scatenare le rivoluzioni "colorate" degli ultimi anni.


A proposito del punto 5: http://www.thedailybeast.com/articles/2014/12/24/no-north-korea-didn-t-hack-sony.html


Ma io la mia idea in merito ce l'ho ma è lunga e articolata, tutta basata su geopolitica e sui colpi di stato pagati dagli USA negli ultimi 5 anni in vari paesi del mondo.
Riki Fudoh Inserito il - 29 dic 2014 : 10:01:39
Chaoszilla ha scritto:

The Interview.
1) La produzione e distribuzione di sto cinepanettone non ha nulla a che fare con la parola "libertà". Attaccarsi al concetto di libertà per giustificarlo è come stuprare una donna e poi dire "scusi signor giudice, ero ubriaco, non ricordo nulla".
2) Il film come oggetto filmico. E' una tiepida commedia mediocre con battute sulla linea di una puntata di Striscia la Notizia e -le più irriverenti- di Avanti un'Altro. Qualcuno dotato di un po' di pazienza un giorno dovrà spiegare l'enorme genio di Seth Rogen, nemmeno fosse il nuovo Monicelli, quando pare più che altro la solita robazza su cui scrivono saggi e dossier i monomaniaci di ogni monnezza fatta in America.
3) Morale. Non sorprende. E' perfettamente in linea con tutto il cinema di propaganda USA degli ultimi decenni e degli ultimi anni. Un robo razzista, revisionista, arrogante, irrispettoso, militarista, violento, colonialista, supponente, offensivo, perfetto riflesso del governo del paese in cui è prodotto e della propria politica estera.
4) Cultura. E' un film privo di civiltà, cultura e culture. Non a caso è prodotto dagli USA e dubito altri paesi non statunitensi o sudeuropei avrebbero mai avuto la tendenza a fare. Questione di civiltà, appunto.
5) A quanto pare ha fatto cagare anche pubblico e critica americana al punto da pensare che tutta la cosa degli hacker non sia altro che un atto di marketing per dare visibilità ad un film che altrimenti avrebbero visto due americani e i magnammerda europei. A sto punto la popolazione statunitense sembra più intelligente della gente che li governa.
6) La costruzione narrativa e contenutistica è -in maniera preoccupante- simile ai video fatti dalla CIA e usati per scatenare le rivoluzioni "colorate" degli ultimi anni.


A proposito del punto 5: http://www.thedailybeast.com/articles/2014/12/24/no-north-korea-didn-t-hack-sony.html
GekkoP Inserito il - 28 dic 2014 : 15:40:32
Mah, non è che sia un capolavoro imperdibile. A me film che trattano tematiche sociali (e in questo caso pure politiche) intrigano sempre. Brutto non è, ma è prescindibile.

The Guest non lo so. L'ho visto due volte nel giro di poco tempo. Per quanto prevedibile e un po' banale, si gioca bene quel protagonista che in fondo deve reggersi tutta la baracca perché il resto dei personaggi non ha grande spessore. Non il thriller definitivo, ma mi ha convinto.
Chaoszilla Inserito il - 28 dic 2014 : 13:51:46
GekkoP ha scritto:

D'accordo su tutto. Su The Interview, Gone Girl e pure su Only Lovers Left Alive. A me di quest'anno sono piaciuti The Guest e Pride, ma non griderei certo al miracolo per qualcosa come Boyhood.

Così, ci tenevo a dirlo. E ci tenevo a dire che nemmeno prendo in considerazione le classifiche di fine anno che non si curano di un Black Coal Thin Ice o di un The Midnight After.




The Guest magari ci butto un occhio. Pride no, perché non guardo film che parlano di donne e omosessualità o altri "diritti". Non per razzismo ma perché sono film brutti
GekkoP Inserito il - 28 dic 2014 : 11:59:04
D'accordo su tutto. Su The Interview, Gone Girl e pure su Only Lovers Left Alive. A me di quest'anno sono piaciuti The Guest e Pride, ma non griderei certo al miracolo per qualcosa come Boyhood.

Così, ci tenevo a dirlo. E ci tenevo a dire che nemmeno prendo in considerazione le classifiche di fine anno che non si curano di un Black Coal Thin Ice o di un The Midnight After.

Chaoszilla Inserito il - 28 dic 2014 : 02:36:51
The Interview.
1) La produzione e distribuzione di sto cinepanettone non ha nulla a che fare con la parola "libertà". Attaccarsi al concetto di libertà per giustificarlo è come stuprare una donna e poi dire "scusi signor giudice, ero ubriaco, non ricordo nulla".
2) Il film come oggetto filmico. E' una tiepida commedia mediocre con battute sulla linea di una puntata di Striscia la Notizia e -le più irriverenti- di Avanti un'Altro. Qualcuno dotato di un po' di pazienza un giorno dovrà spiegare l'enorme genio di Seth Rogen, nemmeno fosse il nuovo Monicelli, quando pare più che altro la solita robazza su cui scrivono saggi e dossier i monomaniaci di ogni monnezza fatta in America.
3) Morale. Non sorprende. E' perfettamente in linea con tutto il cinema di propaganda USA degli ultimi decenni e degli ultimi anni. Un robo razzista, revisionista, arrogante, irrispettoso, militarista, violento, colonialista, supponente, offensivo, perfetto riflesso del governo del paese in cui è prodotto e della propria politica estera.
4) Cultura. E' un film privo di civiltà, cultura e culture. Non a caso è prodotto dagli USA e dubito altri paesi non statunitensi o sudeuropei avrebbero mai avuto la tendenza a fare. Questione di civiltà, appunto.
5) A quanto pare ha fatto cagare anche pubblico e critica americana al punto da pensare che tutta la cosa degli hacker non sia altro che un atto di marketing per dare visibilità ad un film che altrimenti avrebbero visto due americani e i magnammerda europei. A sto punto la popolazione statunitense sembra più intelligente della gente che li governa.
6) La costruzione narrativa e contenutistica è -in maniera preoccupante- simile ai video fatti dalla CIA e usati per scatenare le rivoluzioni "colorate" degli ultimi anni.
Ash Vs Gamera Vs Godzilla Inserito il - 26 dic 2014 : 11:17:50
Chaoszilla ha scritto:

Only Lovers Left Alive

Sul "tema" ho gradito un pelino poco poco di più Byzantium. Lì succedevano cose.
Comunque sto leggendo tutte le classifiche di fine anno. Mò capisco perché poi dicono che le serie Tv sono meglio del cinema....


Jarmusch a me piaceva assai prima che incominciassero a scriver le recensioni dei suoi film già dall'annuncio del cast. 'sto coso pallosissimo e bolso non ha diritto di stare vicino a Byzantium. Toh, nemmeno vicino a un Kiss of the Damned.

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